Beata Maria Gabriella Sagheddu
Maria Sagheddu nacque a Dorgali, ¡n Sardegna, nel 1914 da una famiglia di pastori. Il suo era un carattere ostinato, critico, ribelle, ma con un forte senso del dovere e dell'obbedienza: «Obbediva brontolando, ma era docile», dicono di lei. Ciò che tutti notarono fu il cambiamento che avvenne in lei a 18 anni: si addolcì, scomparvero gli scatti d'ira, acquistò un profilo pensoso e austero, crebbero in lei lo spirito di preghiera e la carità. Scelse di consacrarsi a Dio ed entrò nel monastero di Grottaferrata. «Come è buono il Signore!» era la sua continua esclamazione. All'avvicinarsi deH'Ottavario di preghiere per l'unità dei cristiani, suor Maria Gabriella si sentì spinta ad offrire la sua giovane vita. «Sento che il Signore me lo chiede - confidò alla badessa - mi sento spinta anche quando non voglio pensarci». La tubercolosi si manifestò nel corpo della giovane suora dal giorno stesso della sua offerta. La sera del 23 aprile 1939 Gabriella morì. Per onorare il suo transito al Cielo, la monaca sacrestana andò a suonare le campane a morto, ma esse, misteriosamente, suonarono a festa.