Beato Francesco Page
Gesuita, martire
Apparteneva a una aristocratica e ricca famiglia inglese del Middlesex, ma nacque in Belgio, ad Anversa, nella seconda metà del XVI secolo. Fu allevato nel protestantesimo e studiò diritto a Londra dove intraprese la carriera di avvocato presso un noto studio legale, dove si innamorò della figlia cattolica del suo datore di lavoro. La giovane gli disse che avrebbe acconsentito a sposarlo solo se si fosse convertito al cattolicesimo: lui accettò la proposta. Allora lei, affinché Francesco potesse avere la necessaria istruzione religiosa, gli fece conoscere il suo direttore spirituale, il gesuita Giovanni Gerard, allora in prigione a causa della persecuzione che infieriva in quel tempo contro i sacerdoti rimasti fedeli alla Chiesa romana. I due diventarono amici, e l'insegnamento e l'esempio del maestro, nonché lo zelo posto dal neofita, furono tali che Francesco non solo si convertì ma decise di diventare sacerdote. Così il prospettato vantaggioso matrimonio andò in fumo; e con esso, il giovane rinunciò anche a tutti i suoi beni. Le continue visite alla prigione condussero al suo arresto; subito dopo essere stato liberato chiese di essere ammesso al Collegio Inglese di Douai, al di qua della Manica, dove entrò nel 1598. Ordinato sacerdote due anni dopo, tornò in patria, dove, in attesa di recarsi nelle Fiandre a fare il noviziato essendo stata accettata la sua richiesta di entrare nella Compagnia di Gesù, poté esercitare nascostamente per due anni il suo ministero a Londra grazie all'ospitalità della pia vedova Anna Line - morta martire e festeggiata il 27 febbraio - che aveva messo la sua casa a disposizione di padre Giovanni Gerard e di altri sacerdoti. Un giorno, mentre Francesco Page celebrava la Messa in quella casa, irruppero all'improvviso i persecutori anticattolici; riuscì a malapena a fuggire e riprese il suo apostolato nascondendosi altrove; ma poco dopo la delazione di una donna apostata, che si era unita per denaro ai cacciatori di preti, portò al suo arresto. Rinchiuso nelle prigioni di Newgate con l'accusa di essere un sacerdote cattolico e di aver celebrato la Messa in Inghilterra, fu processato quasi subito e condannato a morte. Mentre era in carcere fu accolto tra i Gesuiti. Salì con grande serenità sul patibolo a Londra il 20 aprile 1602, proclamandosi pubblicamente "figlio della Chiesa cattolica e di sant'Ignazio" e dichiarando di essere lieto di morire per una buona causa: «Cioè - spiegò - per la mia fede e il sacerdozio e per aiutare ad assistere attraverso il mio ministero le anime del prossimo». Dopo l'impiccagione, come era barbaro uso il suo corpo fu sventrato e squartato. Francesco Page fu innalzato agli onori degli altari da Pio XI nel 1929.