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San Felice da Nola

Confessore e martire


San Felice da Nola - Confessore e martire Felice nacque a Nola nel III secolo e, consacratosi a Cristo come presbitero, divenne fedele collaboratore del vescovo di Nola, Massimo, che durante una persecuzione contro i cristiani lasciò la città per rifugiarsi in un luogo deserto. Felice fu imprigionato e torturato, ma poi fu liberato miracolosamente da un angelo che lo condusse nel luogo deserto, dove il vecchio Vescovo era moribondo. Egli lo rifocillò con un succo di uva miracolosa e poi lo riportò a Nola. Durante la sospensione della persecuzione, potè riprendere il suo ministero sacerdotale, ma quando la persecuzione riprese, fu di nuovo ricercato e sfuggì alla cattura rifugiandosi in una cisterna disseccata, dove per sei mesi fu nutrito da una pia donna. Cessata definitivamente la persecuzione, Felice ritornò a Nola, dove, dopo aver rifiutato di succedere al vescovo Massimo e dopo aver rinunciato ai suoi beni, trascorse il resto dei suoi giorni nella povertà e nel lavoro. Egli fu sempre venerato come martire, anche se non era stato ucciso, perché aveva tanto sofferto e solo miracolosamente aveva avuto salva la vita.

Santi venerati nel giorno 14 Gennaio

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